Immagini e memoria

Siamo soliti visitare, osservare, studiare Roma per la sua Storia e per i meravigliosi siti che la raccontano in tutta la sua bellezza, dalle origini in poi. Che Roma è una città dove la storia è protagonista, è un fatto acclarato da tutti, tendenzialmente ci soffermiamo ad ammirarla, a fotografarla e a stupirci per la sua ricchezza d’arte. 

La Storia di Roma non si ferma mai e arriva sino ai nostri giorni, con tracce meno immediate, più nascoste, poiché ci racconta una Storia più cupa, drammatica, fatta di dittatura e morti, eccidi e rivolte, bombe e rastrellamenti, torture e sacrifici. Sono tracce che è necessario scoprire nel profondo osservando quella targa che sta lì da tanti anni anche un po’ annerita o quei fori sui palazzi che raccontano di proiettili, nel centro storico e nelle periferie. 

Con il Progetto Coprifuoco ci siamo immersi in questa dimensione, percorrendo e ripercorrendo la Storia di Roma nei 9 mesi di occupazione nazista, dalla caduta del fascismo nel luglio 1943 al potere di Kappler in una Roma in attesa della sua liberazione il 4 giugno 1944, con l’intento di raccontare con le nostre fotografie quel periodo con gli occhi e le immagini di oggi e dar luce ad un Reportage collettivo su Roma Città Aperta.

Abbiamo ripercorso grazie a Massimo Mirri le tappe storiche, fatti noti e studiati sui libri e fatti meno noti perché apparentemente meno importanti per un manuale di Storia ma fondamentali per comprendere e ritrarre la Storia di Roma di quel periodo, le cui tracce sono poche (Bombardamento di San Lorenzo), alcune trascurate (Monumento celebrativo della Liberazione), altre cancellate (la Pensione Jaccarino base della Banda Koch che da la caccia alla resistenza romana), altre per fortuna mantenute come monito e memoria storica per noi tutti (il ghetto, l’aussenkommando di via Tasso, il luogo delle torture e reclusioni e oggi Museo storico della Liberazione). 

Camminando per le vie e i quartieri abbiamo cercato di raccontare non quello che oggi rimane di quel periodo, ma, grazie ai suggerimenti di Nando Battiati, a leggere quell’oggi nel passato, facendo rivivere per pochi secondi quel periodo drammatico e fermarlo nella nostra immagine. 

Il Progetto Coprifuoco continua poiché c’è tanto ancora da scoprire, da sapere, da ripassare, il Reportage collettivo su Roma Città Aperta prenderà luce trasferendo anche le nostre forti emozioni che questo bellissimo percorso ci sta facendo vivere. 

Alessandra Iannone

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